giovedì 12 aprile 2018

Aveva omesso un piccolo particolare

Aveva con se' un'ecografia fatta altrove che parlava di emangioma della coscia sinistra con flusso sia arterioso che venoso.
Come sempre capita, si era rivolto altrove e non aveva avuto i soldi che gli erano stati richiesti per l'operazione.
Era quindi venuto ieri a Chaaria...il viaggio della speranza!
Ho deciso che potevo aiutarlo, perche' gli emangiomi sono si' difficili da operare in quanto sanguinano molto, ma se li prendi con la necessaria prudenza, poi alla fine riesci a toglierli. Ne ho operati un bel po' in questi anni!
La massa era dura e fissa, sull'aspetto mediale della coscia.
In sala ho deciso di agire con calma, scollando prima la cute, in modo da avere tessuto per richiudere a fine operazione.
Mi sono a questo punto reso conto che la massa era sotto-muscolare.
Prudentemente ho quindi inciso il muscolo con il bisturi. A questo punto e' capitata una cosa che proprio non mi aspettavo: dall'interno, con una pressione notevole, e' stato espulso un grosso coagulone. Subito dopo e' iniziata una gravissima emorragia arteriosa con sangue che usciva a fiotti e si proiettava ad una distanza di oltre mezzo metro dal paziente.


E' uscito tantissimo sangue in pochi secondi, ed il malato si e' rapidamente collassato.
Per noi (chirurghi ed anestesisti) ci sono stati alcuni attimi di panico, ma poi ci siamo ripresi.
Abbiamo aspirato il sangue e clampato il vaso che sanguinava.
Si trattava in effetti dell'arteria femorale che presentava un taglio longitudinale di circa 2 cm.
Con vaso clampato e campo pulito, siamo riusciti a suturare l'arteria in due strati. L'emorragia si e' fermata all'istante.
Mbabu e Maria Grazia hanno avuto un bel da fare a sostenere il circolo del malato completamente collassato...ma alla fine il malato si e' ripreso ed ha ricominciato a parlare quando stavamo suturando la cute.
Gli abbiamo raccontato per sommi capi quello che era appena successo.
Il piccolo particolare che si era dimenticato di dirci e' che la massa nella coscia era cresciuta rapidamente dopo una coltellata.
Era stato accoltellato e non ce lo aveva detto...probabilmente neppure l'ecografista dell'altro ospedale conosceva tale particolare non da poco, e questa era la ragione che lo aveva sviato nella diagnosi.
Ora era tutto piu' chiaro.
Non si trattava di un emangioma ma di un ematoma sottomuscolare che aveva anche fatto da tappo all'emorragia arteriosa.
La pugnalata aveva raggiunto e sezionato una parete dell'arteria femorale, ma il paziente aveva avuto una fortuna spacciata ed il coagulo sottomuscolare gli aveva impedito di morire dissanguato.
Abbiamo perso 10 anni nella nostra vita in quegli istanti in cui la femorale perdeva e noi non riuscivamo a fermare l'emorragia mentre il paziente sembrava dovesse morirci tra le mani.
Ci siamo sentiti svuotati dopo l'operazione, ma ora siamo contenti che tutto sia finito bene.

PS: nella foto ero un po' piu' giovane

Fr Beppe


Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....