mercoledì 31 gennaio 2018

La luna piena di Chaaria

E’ scritto sui “media” che non vedremo la luna rossa causata dall’eclisse.
La luna piena a Chaaria rimane comunque uno degli spettacoli notturni piu’ emozionanti e mozzafiato, soprattutto quando, come stasera, non ‘c’e’ una nuvola, e fuori tu potresti addirittura leggere un libro, tanta e’ la luce che da essa emana.
La luna piena e’ cosi’ brillante che oscura tutte le altre stelle. Si riflette sui tetti di lamiera dell’ospedale e da’ l’illusione che sia giorno.
Questa sera sono stato fortunatissimo ed l’ho vista alle 19, poco dopo il calare delle tenebre.
Stava sorgendo all’orizzonte, enorme, giallo scuro, stupenda.
Quando la vedo in cielo, magari mentre fa capolino tra i rami della pianta di noci di cocco, mi commuovo e rimango paralizzato per qualche istante.
Non riesco a staccarci gli occhi. La contemplo a lungo e la sua vista e’ per me molto riposante e ricaricante.
La stessa cosa mi succede davanti ad una maestosa cascata o di fronte all’immensita’ del mare.
La luna mi placa, mi dona momenti di pace e ringrazio Dio per questo spettacolo naturale che si ripete tutti i mesi.


PS: ho scelto il bianco e nero, lasciando ad ognuno di voi di immaginare i colori

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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