mercoledì 1 novembre 2017

Lettera di Luciano

Cari amici. Ancora una volta mi trovo a Chaaria per svolgere il mio periodo di volontariato. Chaaria oggi è una creatura che cresce ed evolve così velocemente tanto da sorprendere anche me, che mi ritengo un veterano, ogni volta che ci ritorno.
La crescita non riguarda solamente le strutture che vengono costruite  ex novo o ristrutturate rapidamente ma, ciò che è accresciuto fortemente, è l’afflusso  dei pazienti e la conseguente risposta sanitaria che essi ricevono.
In questo momento, a causa del perdurare dello sciopero negli ospedali pubblici del circondario, l’ospedale è strapieno oltre misura.
Sicuramente dai 140 posti disponibili in ospedale si è passati a raddoppiare il numero dei posti letto e normalmente vediamo due pazienti per posto letto  e molti pazienti sistemati in giacigli di emergenza in tutti gli ambienti disponibili.
Tantissimi pazienti disperati raggiungono Chaaria in cerca di una risposta sanitaria adeguata, affetti da varie patologie in particolare internistiche, chirurgiche, ginecologiche e traumatologiche.
Si può capire senza fatica cosa può significare questo sovraccarico  di pazienti per Fratel Beppe, Fratel Giancarlo e tutto il personale di  Chaaria che si trovano in continua emergenza 24 ore su 24.



C’è un bel daffare in corsia e nelle sale operatorie  dove, oltre al personale locale, operano diversi volontari medici provenienti dalla Lettonia, da Londra e dalla Sardegna, coordinati dall’instancabile Fratel Beppe.
Nonostante le due sale operatorie lavorino a pieno ritmo non si riesce a pareggiare i conti: più pazienti operiamo tanti ne arrivano quotidianamente.
C’è un grande fervore che si palpa nell’aria e tutti si muovono con spirito umanitario per aiutare i pazienti ricoverati.
Ieri pomeriggio Fratel Beppe mi ha chiamato nella Delivery Room e mi ha mostrato una scena  davvero sconvolgente ed allo stesso tempo emozionante e piena di grande umanità: nella sala parto i 4 letti erano occupati da altrettante partorienti e nello stesso momento, sul pavimento, su giacigli di fortuna, erano distese  altre 6 donne che stavano partorendo, sotto il controllo esperto delle ostetriche.
La continua emergenza, oltre ad un grande impegno degli operatori sanitari, porta ad un notevole incremento dei consumi e necessità di tutti i materiali sanitari. In particolare, nell’ambito della traumatologia stiamo esaurendo i mezzi di sintesi (placche, viti, fissatori esterni, chiodi, fili di Kirschner e quant’altro) di fronte ad un costante incremento dei traumatizzati che ricoveriamo.
Lancio un appello a tutti voi che ci seguite e che ci sostenete nelle nostre varie iniziative.
Aiutiamo questa meravigliosa missione che assiste indistintamente tutti coloro che vi si recano non trovando altre strutture disponibili a curarli.

Chi volesse fare una donazione per l’acquisto dei dispositivi medici traumatologici può indirizzarla a C/C Postale intestato a: Gruppo Volontari Sardi Karibu Africa ONLUS -
IBAN: IT09E0760104800001003841531.

Per ogni ulteriore informazione potete contattarmi al numero 392-0620081 o per mail a l.cara@tiscali.it

Un saluto affettuoso a tutti  e grazie per quanto potrete fare.

Luciano Cara






Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....