sabato 26 novembre 2016

Arrivato il pacco tanto sospirato...

E' stata una gioia grande oggi quando abbiamo ricevuto, tramite UPS, lo scatolone contenente il secondo invio di chiodi endomidollari gratuiti dagli amici della Sign Fracture Care International.

Da quando il progetto è iniziato pochi mesi fa abbiamo già operato 35 pazienti: per lo più erano brutte fratture di femore o tibia, ma recentemente anche fratture di omero.
Il nostro timore era di dover interrompere questo prezioso servizio alla popolazione a motivo del fatto che i chiodi a nostra disposizione si stavano esaurendo.
Oggi però abbiamo ricevuto la sospirata boccata di ossigeno. I chiodi e le viti da noi usati sono stati completamente sostituiti, nelle dimensioni più frequentemente usate.
L'associazione americana è serissima e richiede da noi altrettanta serietà.
Non dobbiamo assolutamente far pagare nulla al paziente per l'impianto ricevuto, dobbiamo scegliere pazienti poveri che non si possano permettere l'intervento altrove, e soprattutto dobbiamo documentare adeguatamente ogni operazione che facciamo.
Sono richiesti per ogni paziente: la lastra prima e dopo l'intervento, una nuova lastra a sei settimane dall'operazione, ed una foto del paziente che dimostri che, dopo l'intervento, è in grado di usare l'arto fratturato (la foto è richiesta sei settimane dopo l'operazione).
Per ogni paziente operato dobbiamo documentare su un database online le dimensioni del chiodo inserito, il numero e le dimensioni delle viti usate, oltre ad una adeguata descrizione dell'operazione e delle condizioni del paziente.



E' ovviamente un lavoro ingente di burocrazia, che comunque finora siamo riusciti a seguire, grazie soprattutto ad Hella che è davvero bravissima in queste cose.
L'altro fatto eccezionle è che il fondatore del programma, in genere riesce sempre a scriverci commenti e consigli sulle varie chirurgie da noi eseguite.
Se il pacco è arrivato significa che gli amici americani si fidano di noi e vogliono ancora collaborare con noi.
impressionante è la celerità della consegna: cinque giorni dagli Stati Uniti fino a Chaaria!
Da parte nostra siamo assolutamente ed infinitamente riconoscenti ai donatori, soprattutto a nome di tutti quei pazienti che non potrebbero affrontare le spese dell'intervento.
Già abbiamo in reparto una ragazza che aspetta di essere operata per frattura femore: domani sterilizziamo tutto quello che ci è arrivato, e certamente lunedì potrà essere operata.

Fr Beppe



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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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