venerdì 25 novembre 2016

Amina

E' abbastanza raro vedere una giovane donna di origini somale vivere nei nostri villaggi.
Ancor più raro è che una donna musulmana viva da sola in una famiglia completamente cristiana...questa però era la situazione di Amina.
Non ho capito bene quali fossero le modalità di parentela, ma certamente la sua famiglia, di etnia chiaramente Meru, le voleva un bene dell'anima.
L'ho incontrata per la prima volta a motivo di una colonscopia.
Essendo una donna che ancora non aveva raggiunto i trent'anni, non mi aspettavo quello che poi ho trovato: una forma gravissima di carcinoma del retto che le provocava continui sanguinamenti e che la anemizzava pesantemente.
L'abbiamo ricoverata nella speranza di poter fare qualcosa per lei chirurgicamente, anche se la situazione pareva alquanto avanzata sin dal primo momento.
Visitandola, mi sono reso conto che il tumore, dal retto, aveva già invaso anche i genitali...bruttissima cosa già in sè.
L'ecografia poi è stata spietata: metastasi peritoneali ovunque e fegato picchiettato di lesioni secondarie.
Amina aveva molto male ed ha rapidamente sviluppato incontinenza urinaria e fecale.
Naturalmente non è stato possibile operarla.
Avrei voluto convincere la famiglia a tentare una radio e chemioterapia a Nairobi, ma non ce ne sarebbe stato comunque il tempo.
Amina è infatti peggiorata a vista d'occhio; è diventata confusa ed agitata.


Faceva una pena tremenda vederla in stato di semi-incoscienza, mentre si toccava e si imbrattava ovunque con le mani sporche di feci.
Non volevamo legarla ed a sedarla troppo temevamo che sarebbe morta all'istante di depressione respiratoria.
Lei comunque se n'è andata in pochissimi giorni, lasciandoci nuovamente con la bocca aperta e con tanto amaro in bocca.
Forse almeno per il dolore l'abbiamo aiutata un po'.
Vediamo un numero incredibile di tumori maligni a Chaaria; li troviamo ad un'età media che si abbassa sempre di più: è ormai frequente trovare dei ventenni con situazioni oncologiche disastrose, oltre naturalmente che diagnosticare molti tumori in età pediatrica; spesso poi arriviamo così tardi che è praticamente impossibile fare qualcosa per questi pazienti; ci muoiono davanti agli occhi e dimostrano la nostra impotenza di fronte ad un male sempre più frequente e devastante, per il quale in larga scala non possiamo fare proprio nulla, vuoi per mancanza di mezzi tecnici e vuoi anche per ragioni economiche.
Il tumore maligno è oggi a Chaaria una peste che miete molte più vittime dei killer tradizionali: certamente più della malaria, delle diarree o dell'HIV, quasi certamente più della tubercolosi.
E' comunque un killer che ci trova per ora spiazzati ed inermi, e per il quale possiamo fare diagnosi e poco più.
E' raro arrivare in tempo con una chirurgia radicale, perchè non si fa diagnosi precoce...è ancor più raro trovare chi ha i mezzi necessari per radio e chemio.
La situazione è davvero poco rosea, ma cerchiamo di non scoraggiarci.

PS nella foto vedete uno dei lumaconi che popolano Chaaria nella stagione delle piogge

Fr Beppe

Nessun commento:


Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


Guarda il video....