mercoledì 26 ottobre 2016

Peter

E' il nuovo arrivato presso la grande famiglia dei Buoni Figli.
Viene a riempire il vuoto lasciato da Mutai che ci ha recentemente lasciato.
Peter ha un'età approssimativa di 20 anni, ma non ci sono documenti che provino la sua data di nascita. E' gravemente handicappato dal punto di vista psichico, con tratti autolesionistici e con disturbi epilettici associati.
Può invece camminare, ed in qualche modo anche mangiare da solo, seppure non sia in grado di usare un cucchiaio e mangi invece con le mani.
E' stato presentato a Fr Robert dal suo parroco, e, considerando sia il grado di disabilità che la difficile situazione familiare, il nostro confratello ha deciso di accoglierlo, con il pieno sostegno dei Fratelli della comunità di Chaaria.
La famiglia dei Buoni Figli è quindi nuovamente al completo, e, secondo i desideri del nostro Fondatore, anche al Centro non ci sono letti vuoti.
Ci spiace solo per i moltissimi casi pietosi che ancora aspettano una risposta da noi ed a cui non possiamo dare un aiuto perchè siamo al "tutto esaurito".
E' sempre brutto non poter accogliere un handicappato quando la famiglia ce lo chiede, perchè i casi che bussano alla nostra porta sono sempre molto gravi e bisognosi!


Diamo il benvenuto a Peter, e speriamo che si trovi bene nella nostra famiglia.

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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