domenica 25 settembre 2016

Bonface Mutai è andato in paradiso

E’ successo stamattina prima delle otto.
Lo abbiamo trovato morto nel letto.
Non era malato e non sappiamo bene che cosa sia successo.
Bonface era ancora giovane. Era nato il 20 maggio 1989.
Era accolto nel centro Buoni Figli dal maggio 2002: ci era stato presentato dal sacerdote diocesano Father Mbijiwe.
Nato normodotato, dopo due mesi di vita aveva contratto una grave forma di meningite che e’ la causa della sua disabilita’. Alla morte del padre, la madre aveva abbandonato Boniface alle cure della nonna paterna, che però è morta alcuni anni fa.
Ora Bonface ha smesso di soffrire. La sua è stata una vita pesante, gravata da pesante disabilita’ mentale ed importante disabilita’ fisica.
Cogliamo l’occasione per ringraziare coloro che lo hanno sostenuto economicamente con il progetto “Perle Nere” del gruppo di Cagliari.
Organizzeremo il funerale in settimana ed anche lui riposerà nel nostro cimitero insieme ad altri Buoni Figli, a tantissimi ammalati, a Fr Giovanni Bosco ed a Fr Lodovico.
Preghiamo per Bonface

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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