venerdì 12 agosto 2016

La dottoressa Apophie Kalikondo

Siamo amici da moltissimi anni, da quando lavorava a Nkubu ed io ero appena arrivato a Chaaria.
Siamo sempre rimasti in contatto, anche quando ha prestato servizio presso l'ospedale Sant'Orsola di Materi.
Sono già due volte che la dottoressa Apophie mi sostituisce durante la mia permanenza in Italia per le vacanze.
Ora che mi sto preparando a perdere completamente la dottoressa Khadija, che ci lascerà il 31 agosto per entrare nella specialità di ginecologia-ostetricia, ho contattato nuovamente la dottoressa Apophie per un aiuto...qualunque ci potesse dare!
Lei ancora lavora presso un'altra struttura e non mi ha potuto dire di sì per un tempo pieno, ma ha comunque accettato un contratto a tempo parziale: per adesso è con noi a Chaaria il venerdì ed il sabato.
Oggi era la seconda volta che veniva.
Considerando l'altissima densità di pazienti ed il carico notevole di interventi chirurgici, la presenza di Apophie è una buona boccata di ossigeno, anche considerando che venerdì notte fa pure la guardia.


So che molti volontari la conoscono e la apprezzano: ebbene, la potrete salutare nuovamente quando tornerete a Chaaria la prossima volta.

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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